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Piacenza
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Chiesa di San Francesco

piazza Cavalli 68

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Grandiosa chiesa francescana, fu costruita tra il 1278 e il 1363 su volontà del potente Umbertino Landi, uno dei principali rappresentanti della fazione ghibellina in Italia. L’edificio rispetta i canoni dell’architettura degli ordini mendicanti, che prevedevano una chiesa molto ampia (così da accogliere un alto numero di fedeli per la predica) e senza elementi a dividere gli spazi; nella chiesa piacentina, nonostante la suddivisione in tre navate, l’unità spaziale è totale, grazie ai vuoti generati dalle colonne alte e robuste e alle ridotte dimensioni delle navate laterali. Il modello di riferimento è sicuramente la chiesa francescana di Bologna, terminata pochi anni prima, da cui sono recuperati altri elementi architettonici, come il coro con profondo deambulatorio alla francese, gli archi rampanti sui fianchi e la facciata, imitata quasi alla perfezione.
La facciata, realizzata in cotto, è a forma di capanna semplice, solcata da due robusti contrafforti cuspidati. Al centro si staglia il rosone, affiancato da due tondi finestre vuote; al piano inferiore, invece, si aprono due monofore; completa la facciata il coronamento con tre pinnacoli. Il portale, a cui si accede salendo una breve scalinata, è attribuita a Guiniforte Solari, e fu realizzata tra il 1454 e il 1482. Ornata da colonne tortili, putti e cherubini, presenta nella lunetta le Stimmate di San Francesco, in cui si può apprezzare lo stile ibrido del Solari, a metà tra gotico e rinascimento.
All’interno, in controfacciata si trova la tela con La moltiplicazione dei pani e dei pesci di Benedetto Marini (1625), oltre al Compianto di Cristo di Domenico Reti. A destra si apre al Cappella dell’Immacolata, di gusto tardo tardomanierista. Cupola e pennacchi furono affrescati da Giovan Battista Trotti, detto Il Molosso, con l’Assunzione della Vergine Maria; del Molosso è anche la pala con la Concezione di Maria; l’altra tela, invece, è la Pentecoste di Giuseppe Nuvolone.
Il grande pulpito ligneo risale al XIX secolo, intagliato da Giovanni Grisante. La bandiera italiana posta al suo fianco ricorda che qui, nel 1848, fu proclamata l’adesione di Piacenza al Regno di Sardegna, prima città italiana, e che ha valso a Piacenza il titolo di Primogenita.
Affiancato alla chiesa vi era anche il convento con il suo chiostro, di cui si è salvato soltanto un lato dopo gli abbattimenti avvenuti negli anni ‘40 del secolo scorso.

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