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Cattedrale di Santa Maria Assunta e Santa Giustina
piazza Duomo
Tra i principali edifici romanici della regione, fu costruito in poco più di un secolo, tra il 1122 e il 1233, sui resti della primitiva cattedrale di Santa Giustina, con ogni probabilità gravemente danneggiata dal violentissimo terremoto che devastò la Pianura Padana nel 1117. Possiamo stabilire due fasi costruttive: la prima, terminata all’incirca nel 1150-60, vide il completamento dell’abside, del transetto, di parte delle navate e della fascia inferiore della facciata; la seconda, invece, databile tra il 1202-1235, vide il completamento della chiesa. Cupola e campanile, infine, furono aggiunti nel XIV secolo.
La facciata, dalla classica forma a capanna, tripartita verticalmente da semicolonne, a cui corrispondono i tre ingressi con protiro ed edicola. Il rivestimento è di marmo rosa fino all’altezza dei protiro, poi in arenaria. Completano la facciata i finti matronei sopra gli ingressi laterali, il rosone gotico e infine gli archetti prensile a coronamento della cuspide, col fondo rientrante così da formare una suggestiva galleria.
I tre portali sono arricchiti da sculture, a cominciare dai leoni stilofori che sorreggono il portico. Alla loro realizzazione parteciparono due tra i principali artisti romanici: maestro Niccolò, già impegnato in opere prestigiose come i portali del duomo di Verona, e maestro Wiligelmo, il celebre autore delle sculture del duomo di Modena; gli artisti collaborarono con maestranze locali.
Nell’architrave del portale di destra, attribuito a Niccolò, sono rappresentate alcune scene della vita di Cristo (Presentazione al tempio, Fuga in Egitto, Battesimo e Tre tentazioni di Cristo), nei capitelli l’Uccisione di Abele e Adamo ed Eva dopo la cacciata dal Paradiso, e infine, negli stipiti, le allegorie della Pazienza, Umiltà e Avarizia. Le statue dei profeti Enoch ed Elia sono invece opere novecentesche di Pier Francesco Astorri.
L’architrave di sinistra, invece, attribuito a Wiligelmo, presenta scene evangeliche (Annunciazione, Visitazione, Natività, Annuncio ai Pastori, Adorazione dei Magi).
Sulla punta della guglia del campanile, terminata nel 1341, si trova un angelo roteante in rame dorato, opera di Pietro Vago, chiamato dai piacentini “L’Angil dal Dorm”. La gabbia in ferro visibile su un lato del campanile fu aggiunta nel 1495 su volontà di Ludovico il Moro, come monito per i delinquenti.
