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Mura di Piacenza
Conservate ancora in parte, le mura piacentine risalgono al Cinquecento, quando furono innalzate in sostituzione di quelle più antiche di epoca medievale.
La loro costruzione iniziò nel 1525, quando la città divenne dominio pontificio dopo un lungo periodo di dominazione milanese. Papa Clemente VII Medici sentì la necessità di rafforzare la città, all’epoca avamposto settentrionale dello stato pietrino, e di adeguare le difese alle nuove e potenti artiglierie, che in pochi anni avevano stravolto il modo di guerreggiare. I lavori si conclusero nel nel 1545, in concomitanza con la creazione del Ducato di Parma e Piacenza, voluto da papa Paolo III Farnese per il figlio Pier Luigi. A Pierluigi si deve l’ideazione della tagliata, una fascia, senza alberi e costruzioni, corrente lungo le mura, voluta per costringere eventuali assedianti a esporsi. Sulla tagliata oggi si trova la grande passeggiata verde attorno a quel che resta delle mura. Le mura rinascimentali avevano 9 bastioni (Sant’Antonio, Campagna, Borghetto, San Sisto, Fodesta, San Lazzaro, Corneliana, Sant’Agostino e San Benedetto), 4 piattaforme (Sant’Ambrogio, San Salvatore, Santa Caterina, San Raimondo) e 5 porte. Tra Ottocento e Novecento, tuttavia, furono abbattute le porte e i bastioni di San Lazzaro e del Fodesta.
Nel 1547, il duca Pierluigi decise di rafforzare le difesa di quella che, all’epoca, era ancora la capitale del ducato, con la costruzione di una moderna fortezza, al posto di quella viscontea, costruita nel XIV secolo, situata a sud-ovest della città, nei pressi del Po. La sua costruzione si interruppe pochi mesi dopo, a causa della congiura di palazzo che portò all’assassinio del duca. I lavori ripresero nel 1552, quando il governatore di Milano, Ferrante Gonzaga, prese il controllo della città per conto del re di Spagna, Carlo V. Le successive vicende politiche riportarono i Farnese a capo del ducato (con conseguente spostamento della capitale nella più sicura Parma), tuttavia la fortezza rimase occupato da guarnigioni spagnoli fino all’unità d’Italia.
La fortezza si è in parte conservata, ma non è visitabile perché inserita all’interno di un’area militare, tuttavia è possibile vedere una porzione delle mura esterne attraverso un piccola breccia aperta appositamente, in via XXIV maggio.
