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Collegio Alberoni
via Emilia Parmense 67
Tra gli edifici più prestigiosi della città, il Collegio Alberoni è un seminario fondato nel 1751 dal cardinale Giulio Alberoni, ministro di re Filippo V di Spagna, e ancora oggi attivo. La sua costruzione iniziò nel 1732, con la precisa volontà di dare un aiuto ai seminaristi del territorio che non potevano mantenersi negli studi. Affidato alla cura dei padri Vincenziani, il collegio divenne presto un centro di alto livello culturale, anche grazie alle ingenti donazioni effettuate da Giulio Alberoni: il cardinale, non solo si impegnò nell’assicurare il mantenimento finanziario del collegio, ma lo dotò di struttura all’avanguardia, di una biblioteca fornitissima e di un consistente patrimonio artistico, che ancora oggi è il vanto dell’istituzione.
Tra le sue strutture, oltre alla già citata biblioteca coi suoi 130.000 volumi, vi sono un gabinetto di Fisica, uno di Scienza naturali, un osservatorio meteorologico e sismico del 1802 ancora funzionante e infine la Specola astronomica del 1870.
La collezione artistica del collegio, aperta al pubblico, ha un alto valore storico-artistico, soprattutto per l’elevata qualità dei pezzi esposti. Sono molti, infatti, i dipinti realizzati dai principali artisti italiani della loro epoca, ad esempio Luca Giordano e Guido Reni per la collezione del Seicento, e Gian Paolo Panini e Sebastiano Conca per quelle del Settecento.
Molto preziosa è la serie di 18 arazzi di manifattura fiamminga (XVI – XVIII secolo), che rendono la Galleria Alberoni uno dei maggiori musei mondiale per questa particolare tipologia d’arte.
Concludono la collezione le opere più prestigiose, a cominciare da un dittico rinascimentale di Jan Proovost, il fiore all’occhiello di una piccola ma completa sezione dedicata ai fiamminghi. L’opera più famosa è, tuttavia, l’Ecce Homo di Antonello da Messina, tra le opere più intense del maestro siciliano, realizzata probabilmente attorno al 1475.
