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Piacenza
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MSN - Museo di Storia Naturale

via Scalabrini 107

Situato all’interno dell’ex-macello comunale, il Museo di Storia Naturale racconta i diversi ambienti che caratterizzano il panorama naturale del piacentino. Diviso in tre sale, ognuna delle quali dedicate ad un diverso ambiente, è un punto di partenza importante per conoscere le peculiarità faunistiche e floristiche del territorio locale.
La Sala della pianura è dedicata, appunto, alle aree pianeggianti del piacentino, e al loro inevitabile rapporto col fiume Po. Grazie all’uso di pannelli, diorami e gigantografie, sono illustrati sia la storia geologica, sia i due ambienti che caratterizzano la pianura fluviale, ovvero le aree golenali ed extragolenali. Una parte della è dedicata anche al rapporto tra il Po e l’uomo, con una piccola ma significativa esposizioni di manufatti tradizionali.
Nella Sala della collina, invece, si indagano le tre diverse tipologie forestali del territorio, ovvero il querceto (di origine naturale), il castagneto e la pineta, di origine antropica. Grazie alla ricostruzione degli ambienti naturali, e alla presenza nascosta di alcuni animali, l’esperienza nella sala risulta essere molto immersiva. Grande risalto è data anche alle emergenze geologiche delle colline piacentine, come gli affascinanti calanchi di Castell’Arquato, e ai molti ritrovamenti fossili della zona. Una sezione, inoltre, è dedicato al fiume Trebbia, che attraversa le colline prima di tuffarsi nel Po.
Termina la visita la Sala della montagna, dove è indagato la zona appenninica al confine con la Liguria. L’esposizione è divisa in due settori. La prima è dedicata all’ultima glaciazione, con la descrizione di torbiere e laghetti glaciali della zona attorno al Monte Nero, la più alta vetta piacentina, con un focus sui mutamenti della vegetazione nel corso degli ultimi millenni. Il secondo settore è dedicato ai diversi ambienti montani, ovvero i ruscelli, i pascoli e le faggete.

Il museo è completato da alcune collezioni, visitabili su prenotazione, come la raccolta di erbari, tra cui il Flora italis superioris del 1820; di rocce e minerali, e infine di Suiseki, ovvero di pietre modellate dalla natura con forme che ricordano paesaggi.

All’interno del museo, nella Sala della Pianura, si è conservata il grandioso macchinario per la creazione delle stecche di ghiaccio. In un’epoca in cui non era ancora stato inventato il frigorifero, riuscire ad avere ghiaccio disponibile tutto l’anno era fondamentale per la conservazione dei cibi. Il possente macchinario conservato nel museo, riusciva dunque a stoccare il ghiaccio sia per le esigenze del macello, sia per la vendita a privati cittadini per i loro bisogni domestici.

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